L’idea di trasformare Punta Tiola, nel cuore della Catoro turistica, in Parco archeologico finalmente è stata realizzata. Questo significa che le antiche ville romane, piene di storia e di reperti archeologici, testimonianza di un florido passato, sono ora accessibili a tutti. Si tratta di una zona particolarmente ricca di storia, legata all’antica Roma e ai traffici via mare e via terra, che avevano portato ai facoltosi padroni ricchezze e una vita opulenta.
Il Museo civico di Umago, diretto da Biljana Bojić, e la Sovrintendenza per i beni culturali dell’Istria, hanno ultimato gli scavi delle ville rustiche, allo scopo di catalogare i reperti e spianare la strada al Parco archeologico di Tiola. Il sito per molti anni era stato trascurato, coperto dalla vegetazione e versava nel più completo abbandono, fino a quando non sono arrivati gli archeologi.
Grazie agli scavi, e in particolare a quelli eseguiti nel 2001 e 2002 e negli anni successivi, sono riaffiorati molti reperti, considerati dagli esperti molto importanti. Nel 2006 l’equipe formata dalla sovrintendente Narcisa Bolšec Ferri, dalla documentarista Biljana Bojić, dai collaboratori Kristina Gergeta, Branko Mikušić, Matija Makarun e Barbara Banovac, ha scoperto un magazzino e due tombe. Il sito si trova a pochi metri dal mare, e a un centinaio di metri dal grande albergo “Sol Koralj” di Catoro, in un’area di grande interesse turistico. Molti di quei reperti riportano un sigillo, segno che già a quei tempi il commercio era regolamentato.
Le tegole, per esempio, risultano firmate “Crispilina”, amante dell’imperatore Nerone. Il sito di Tiola, dove si era iniziato a scavare già nel 1965, in pratica è una miniera di monete, anfore, tegole, piatti e altri reperti dell’epoca di Diocleziano. Tutti i reperti più piccoli sono conservati nel Museo umaghese.
Nel 2003 il Museo promuove il progetto “Sepomaia viva” allo scopo di dare la giusta importanza al sito, che viene datato dal I al V secolo avanti Cristo e che si estende fino a Sipar, area quasi sommersa dal mare, e Zambrattia. Una vasta zona che finora ha dato davvero grandi soddisfazioni agli archeologi. A visitare il sito sono spesso i bambini delle scuole, che ascoltano sempre con grande attenzione la guida del Museo civico umaghese Barbara Banovac mentre spiega i misteri del lontano passato.
La direttrice dell’istituzione museale Biljana Bojić rileva che il progetto si è sviluppato in varie direzioni: le ricerche archeologiche, “Sepomaia viva”, ovvero il Festival dell’antichità, che comprende la presentazione del mondo antico, della cultura e della gastronomia di quell’epoca, nonché simposi sperimentali, anche di natura educativa, per far conoscere le varie tecniche usate all’epoca, come pure il Parco archeologico, che è stato appena concluso.
Il tutto è stato organizzato dal Museo civico e dalle conduttrici dei programmi, ossia la direttrice del Museo, Branka Milošević e Narcisa Bolšec Ferri. I lavori nel sito archeologico sono stati eseguiti dalle ditte “Kapitel” di Gimino e “Travej” di Zara, nonchè dallo scultore Alija Rešić. Gli interventi di tutela e conservazione del sito, realizzati con il supporto logistico della Città di Umago, sono stati finanziati dal ministero della Cultura.
Franco Sodomaco
“la Voce del Popolo” 24 maggio 2013
Una delle ville romane di Sepomaia, nel territorio di Umago (foto www.glasistre.hr)