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Un 15 settembre dai diversi significati (estense.com 13 lug)

FERRARA Il 15 settembre, lo stesso giorno per tutta l'Emilia-Romagna, come ha stabilito la Regione, anche a Ferrara si aprono le scuole. Qualcosa di simile al rito collettivo che accompagna le interviste e i commenti ai cosiddetti esami di maturità fa si che un po' tutti si ritrovino a riflettere sulla scuola.

Per gli alunni è un giorno pieno di pensieri ed emozioni, perché un anno di incognite, di speranze e di lavoro si prospetta in tutta la sua forte incidenza sulla propria vita quotidiana.

Si riprendono ritmi e relazioni in parte dismessi nella pausa estiva e il nuovo che ci attende dà energia soprattutto ai giovani già naturalmente in continua metamorfosi. Le novità sono davanti pure a tutti coloro che nella scuola e per la scuola lavorano, ai diversi livelli professionali.

“Mi sono anch'io rivisto con un grembiule blu – commenta Vincenzo Viglione, direttore del Csa di Ferrara -, non so con quanti gradi sul braccio, nei fugaci ricordi prevalgono i numeri romani della quarta elementare, "condannato" ai primi banchi per essere un primino e di piccola statura e certo di aver raramente scritto i buoni e i cattivi alla lavagna. Nomi e visi incerti e ormai non tutti presenti nella memoria, compagni pluriripetenti che certamente non avrebbero proseguito gli studi, già persi. Destinati, se andava bene, ad un lavoro prematuro " a bottega", o più spesso alle strade aperte della delinquenza. Queste cose si capivano già a quell'età. Ciò che invece capii solo troppo tardi è cosa ci facesse tra noi un bimbo che veniva da Pola, essere un profugo istriano non doveva essere facile, ma non ci fu spiegato o non lo capii!

Ammesso che l'Istria fosse un pezzo di Italia, devo aver pensato allora, egli avrà avuto le sue buone ragioni per venire a scuola con noi, da così lontano e dopotutto aveva una lingua che somigliava alla mia. Che darei per ricordarne il nome e il viso, per scoprire quale fosse la sua condizione tra noi italiani del sud. Nelle nostre scuole ferraresi la popolazione scolastica è cresciuta di oltre mille unità grazie anche ai bambini e ai ragazzi stranieri.

E' a loro che rivolgo un pensiero particolare perché devono riuscire a mantenere le proprie culture pur vivendo in un contesto diverso e prevalente , che devono imparare a conoscere e a rispettare. Non meno difficile per i nostri figli e per noi stessi non farci prendere da paure e debolezze e sperimentare nei fatti , nel confronto, la nostra civiltà che dichiaratamente si fonda sul rispetto dei diritti umani ,della dignità e della diversità.

E anche qui l'imponderabile ritmo della crescita e della formazione di tutti i minori è prevalentemente riposto nelle mani dei docenti, dei maestri, per unici che torneranno ad essere, e nella relazione che essi sapranno tenere con i genitori, portatori privilegiati del diritto- dovere di educare. A tutto il personale docente e non docente , ai dirigenti scolastici, ai presidenti dei Consigli di Circolo e d'Istituto, agli studenti e alla loro Consulta, ai genitori tutti auguro di saper portare avanti, pur nella diversità dei loro ruoli, attraverso un sistematico confronto, tutte le opportunità, non ancora pienamente espresse, contenute nell'autonomia scolastica e che,come la stessa libertà, possono essere coltivate solo con atteggiamenti partecipativi e responsabili”.

Le recenti novità introdotte per decreto legge e ancor più quelle che si preannunciano o si intravedono, rilanciano con forza – secondo Vilgione – l'importanza del patto di corresponsabilità previsto dallo Statuto degli Studenti e impongono quindi una effettiva e continua relazione tra i protagonisti dell'istruzione.

Gli interventi previsti in tema di valutazione tanto del profitto quanto del comportamento e quelli stessi in tema di educazione alla cittadinanza “non possono che trarre beneficio e senso più compiuto, coerente e trasparente proprio da una crescita comunicativa e relazionale della comunità scolastica. Mi sia consentito di ringraziare i dipendenti dell'Ufficio scolastico provinciale per aver reso possibile ancora una volta un corretto avvio dell'anno scolastico nonostante la crescente indisponibilità di risorse umane e finanziarie che compromettono pesantemente la possibilità di assicurare servizi pubblici di qualità accettabile”.

“Decisivo il ruolo degli Enti locali – conclude Viglione – coi quali la scuola ha un dialogo costante e proficuo, per effetto delle numerose competenze che la legge assegna loro e che, in vista dell'accelerazione del federalismo, e del contenimento della spesa pubblica, dovranno adottare decisioni più incisive in tema di offerta formativa sul territorio e di dimensionamento della rete scolastica. A tutti dunque un augurio di buon lavoro”.

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