Viene inaugurato oggi a Triggiano, in provincia di Bari, un cippo marmoreo in memoria del Carabiniere Antonio Angelilli, nato nel 1917 ed infoibato il 14 luglio 1944 dai partigiani comunisti jugoslavi. La storia della tragica fine della sua vita è emersa grazie agli sforzi dell’Università della Libera Età e della famiglia Angelilli, che hanno lavorato insieme per preservare e diffondere il ricordo di Antonio, al quale l’amministrazione comunale ha già dedicato una via.
Il cippo marmoreo, che sarà inaugurato nel cimitero di Triggiano presso il monumento dedicato ai caduti di guerra, è più di un semplice monumento. Rappresenta un simbolo della memoria, della pietà e del rispetto per i caduti. L’epitaffio scelto per il monumento recita:
“Il tuo sangue innocente ha scritto una pagina di storia nel silenzio assordante di una Madre che ha atteso invano il tuo ritorno. E invoca il ricordo, la preghiera, la PACE.”
Saranno presenti diverse autorità comunali, rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, il dirigente del settore cultura, il parroco Don Biagio, e la famiglia di Antonio Angelilli.
L’Università, dunque, ha svolto un ruolo fondamentale nell’organizzazione della ricorrenza. Animata da un profondo spirito umanitario e cristiano, l’Università ha sempre promosso la memoria storica e la riflessione sulle tragedie del passato e ogni anno, il 10 febbraio, in occasione della Giornata del Ricordo, organizza incontri per commemorare le vittime delle foibe e sensibilizzare il pubblico sulla storia negata e stracciata di quegli anni, come la definì il presidente Mattarella.
“Abbiamo scoperto che tra il popolo infoibato c’erano anche tanti carabinieri, tra cui il nostro concittadino Antonio,” ha affermato Annamaria Campobasso, presidente dell’Università. “A lui abbiamo titolato una via del paese e sarà protagonista di un racconto illustrato: ‘La storia del carabiniere Antonio’.”
Articolo completo su: WideNews – 18/07/2024