100 anni fa nascevano a Fiume la Società di Studi Fiumani e la sua testata “Fiume”, una rivista che è diventata un punto di riferimento per gli studi storici dell’area adriatica. Entrambe, dopo le tragedie della Seconda guerra mondiale, sono state ricostituite in esilio, appoggiandosi peraltro alla struttura dell’Archivio Museo Storico di Fiume al Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma. La loro opera ha contribuito a preservare la storia dell’italianità fiumana (e non solo) ma, dopo la dissoluzione della Jugoslavia comunista, è servita anche per riallacciare un ponte con la comunità italiana di Fiume e con le istituzioni del capoluogo del Carnaro, dal Comune all’Università passando per la collaborazione con studiosi e ricercatori croati.
A ripercorrere l’illustre cammino è stato il Segretario Generale della Ssf nonché Direttore del Museo fiumano, Marino Micich, in occasione dell’emissione filatelica che celebra il prestigioso centenario e si è svolta stamane nella meravigliosa Sala degli Arazzi di Palazzo Piacentini a Roma. La cerimonia era organizzata dal Ministero dell’Impresa e del Made in Italy assieme a Poste Italiane e all’Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato.
Federico Eichberg, Capo di Gabinetto del Ministro Adolfo Urso, ha coordinato gli interventi che hanno aperto la manifestazione, cui il Presidente della Società di Studi Fiumani Giovanni Stelli non ha potuto partecipare in quanto reduce da un incidente. Erano altresì presenti soci e dirigenti del sodalizio, il Presidente dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio Franco Papetti, la vicepresidente nazionale vicario dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Donatella Schürzel e la Presidente della Società Dalmata di Storia Patria Rita Tolomeo.
È stata, infine, scoperta una tavola raffigurante il francobollo e sono state annullate alcune cartoline postali a ricordo della giornata.
Lorenzo Salimbeni
«Tra le nostre iniziative più recenti – ha ricordato Micich – voglio ricordare che poco prima dello scoppio della pandemia abbiamo portato al Vittoriale i resti del Senatore e Podestà di Fiume Riccardi Gigante, ucciso nel maggio 1945 dai partigiani comunisti jugoslavi che ne avevano occultato la salma a Castua. In nome della continua collaborazione con Fiume la nostra città madre, a fine mese festeggeremo il centenario con una serie di eventi proprio lì: abbiamo ottenuto anche il patrocinio del Comune»
Il Sottosegretario Fausta Bergamotto ha definito «un sentito omaggio» l’emissione filatelica, mentre il Senatore Carlo Amedeo Giovanardi, esperto e cultore di filatelia, ha ricordato i suoi trascorsi con i compianti Lucio Toth e Guido Brazzoduro nei primi anni 2000, allorchè collaborò con loro a progetti legislativi come la Legge 72/2001 (che finanzia le attività dell’associazionismo giuliano-dalmata) e le Legge 92/2004 istitutiva del Giorno del Ricordo: «In virtù del mio interesse per le questioni degli esuli adriatici e soprattutto in ricordo del fiumano Brazzoduro, ho caldeggiato presso gli organi preposti l’emissione di questo francobollo che ha anche una grande valenza storica. Presto porteremo anche a Fiume la mostra della storia postale di Fiume che ho personalmente contribuito a realizzare».
La valenza della Società di Studi Fiumani è dimostrata anche dal fatto che la Legge 92/2004 la cita esplicitamente: primo firmatario di quel testo era stato il Senatore Roberto Menia, intervenuto a ribadire che «un francobollo nella sua semplicità è comunque un monumento, qualcosa che ammonisce a ricordare e a me piace ricordare Fiume come un luogo del cuore più che fisico».
È riuscito a intervenire anche il Ministro Urso, il quale ha evidenziato l’importanza dei francobolli per l’identità, la memoria e la storia ed ha fatto notare che proprio il giorno prima il Senato della Repubblica aveva licenziato alcune modifiche alla Legge 92 finalizzate ad implementare lo studio e la conoscenza della storia del confine orientale italiano attraverso concorsi e Viaggi del Ricordo.