Un francobollo ricorda la caduta del Muro di Gorizia

«Questo è un esempio di come popoli che si sono combattuti possono poi convivere pacificamente e costruire insieme l’Europa di oggi e di domani. Da Gorizia parte un messaggio di pace rivolto a tutto il mondo»: lo ha detto il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani presentando, insieme con il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, un annullo filatelico sull’abbattimento dell’ultimo muro d’Europa, quello tra Gorizia e Nova Gorica, quello che esisteva sino al 2004. A proporre alla Consulta d’inserire il francobollo ordinario sul “Muro di Gorizia” nel programma 2024 è stato l’ex ministro  e Senatore della Repubblica Carlo Giovanardi, sempre attento alla storia e alle vicende del confine orientale italiano.

Il francobollo bilingue ed emesso in concerto con la Slovenia è stato presentato contestualmente all’inaugurazione dell’esposizione “Gorizia, storia postale. Dall’età antica alla caduta del muro di Gorizia” , che sarà visitabile fino al 18 maggio nelle sale d’accesso ai piani della Biblioteca statale Isontina negli orari d’apertura. La cerimonia si è svolta in concomitanza con le iniziative promosse dalla Slovenia per il 20/o anniversario della sua adesione alla UE. «Non possiamo dimenticare quello che è accaduto a tanti italiani ma dobbiamo guardare al futuro. I rapporti con gli altri Paesi dell’ Ue sono fondamentali e poi da questo osservatorio è fondamentale guardare ai Balcani occidentali, Slovenia e tutti altri dell’area: una parte di Europa che torna alla casa madre perché le è stato impedito durante la dittatura comunista di entrare a far parte dell’Unione europea».

Tajani ha ribadito che “l’Italia è tornata a essere protagonista di questa parte d’Europa: «Per qualche tempo siamo stati un po’ distratti, ma per questo governo i Balcani occidentali sono una priorità della nostra politica estera».

«Gorizia e Nova Gorica sono un modello di costruzione della pace», sono «una goccia nel mare della pace che vogliamo costruire, un messaggio di pace che oggi rivolgiamo verso l’Ucraina e verso il Medio Oriente».

Il sindaco Ziberna, il quale è anche componente dell’Esecutivo nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia,  ha ricordato che «questo è stato un confine tragicamente divisivo nel secolo scorso» ma che oggi è il «simbolo di due popoli che vivono in pace».

Il francobollo è stato emesso in 250.020 esemplari ed ha «il colore dell’Isonzo e della Capitale europea della Cultura», ha indicato Ziberna con riferimento all’anno prossimo, allorchè il capoluogo isontino sarà Capitale europea della Cultura insieme alla dirimpettaia Nova Gorica.

Fonte: ANSA – 07/05/2024

 

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