I massacri delle foibe, per molti italiani, non rappresentano più una pagina della Storia avvolta nella nebbia. Un punto interrogativo davanti al quale la risposta stenta ad arrivare. Negli ultimi anni la consapevolezza sulle vicende che alla fine della Seconda guerra mondiale hanno portato, nella Venezia Giulia e nella Dalmazia, all’eccidio di migliaia di italiani per motivi esclusivamente etnico-politici è decisamente aumentata. E tuttavia ancora molto è possibile fare: i margini dell’informazione, così come l’investimento sulla conservazione della memoria, possono essere accresciuti.
È quanto emerge dall'indagine su «Le foibe: percezione e conoscenza», realizzata dall'Istituto Alan Normann e commissionata dal Centro di documentazione multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata e dalle sezioni di Trieste e Gorizia dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia per il 10 febbraio. Il sondaggio, presentato al Salotto azzurro di piazza Unità, ha evidenziato come il 51,2% del campione sottoposto a interviste telefoniche conosca con sicurezza gli aspetti legati ai drammi delle foibe, mentre il 32,8% non ne abbia sentito parlare e il 16% non sappia proprio cosa siano. Il 63,5% non è d'accordo sul fatto di considerare le foibe «un evento del passato ormai sepolto», mentre per l'84,6% le foibe sono un ricordo doloroso vivo e presente. Sconcerta che il 27,8% possa ritenere l’«esodo degli istriani e dei dalmati una migrazione in cerca di lavoro». A un’altra domanda, invece, il 68,2% si è detto d'accordo sul fatto che gli italiani siano scappati dall'Istria e dalla Dalmazia per mantenere la propria italianità e fuggire dalle rappresaglie jugoslave. A essere prese come campione sono state mille persone maggiorenni suddivise per fasce d'età: 600 i residenti in Fvg e 400 gli intervistati provenienti dal resto d’Italia.
Per il sindaco Roberto Dipiazza, il sondaggio dimostra che «abbiamo fatto un buon lavoro e possiamo andare avanti verso una piena riappacificazione». Dipiazza ha ricordato la creazione del monumento della Foiba di Basovizza, l’allestimento del Museo dell'esodo e il monumento alla memoria di Norma Cossetto. (t.c.)