Si è conclusa la Scuola estiva di Documentazione linguistica dei sei idiomi in via d’estinzione dell’Istrioto: rovignese, vallese, dignanese, gallesanese, sissanese e fasanese.
La scuola ed il laboratorio sono parte del progetto DERSII (Documentazione e Rivitalizazzione dei Sei Idiomi Istrioti), un progetto pluriennale di ampia documentazione linguistica e culturale, elaborazione digitale, analisi scientifica e rivitalizzazione dei sei idiomi istroromanzi autoctoni parlati a Rovigno, Valle, Dignano, Gallesano, Sissano e Fasana. L’obiettivo era quello di fornire ai 15 partecipanti, provenienti dalle località istriane dove si parla l’istrioto, il sapere e gli strumenti necessari per la prima fase della documentazione dell’Istrioto.
A guidare la scuola ed il laboratorio sono stati il dott. John V. Singler, docente al Dipartimento di Linguistica dell’Università di New York, la dottoressa Zvjezdana Vrzić, assistente presso il Dipartimento di Linguistica della New York University ed il dott. Ross Perlin, che si dedica allo studio delle lingue in via d’estinzione presso l’Università di Berna.
Durante la prima settimana sono stati introdotti e discussi i concetti base ed i problemi principali della sociolinguistica e della linguistica del bilinguismo e del plurilinguismo, come anche del mantenimento e del cambiamento della lingua, nonché i concetti, i metodi e gli strumenti alla base della documentazione linguistica. Molto tempo è stato dedicato alla discussione e all’applicazione delle nozioni apprese al caso dell’istrioto e della sua documentazione.
La seconda settimana del workshop ha visto invece la documentazione dell’istrioto attraverso registrazioni sul campo dei parlanti di questo dialetto, che costituiscono una parte fondamentale nella creazione di una banca dati linguistica dell’idioma. Muniti di registratori audio e video i partecipanti, guidati dai professori, hanno registrato e condotto undici interviste con nativi parlanti fluenti degli idiomi istrioti. In ogni paese sono state così registrate almeno due interviste nelle quali gli intervistati hanno richiamato memorie ed esperienze della loro vita e della vita nel loro paese natio. In questo modo, oltre al corpus linguistico è stato raccolto anche un corpus storico-etnografico sulle usanze e sul modo di vivere nelle località.
In seguito i partecipanti hanno lavorato sulla raccolta e sulla gestione dei dati ottenuti, sulla trascrizione e sulla traduzione e preparazione di prodotti per la diffusione orientati verso la comunità. La maggior parte del lavoro della seconda settimana è stato così costituito dall’attività sul campo e dall’elaborazione dei dati raccolti. A termine del laboratorio a tutti i partecipanti sono stati distribuiti gli attestati di partecipazione.
Il presidente della CI rovignese, Gianclaudio Pellizzer, ha ringraziato i professori coinvolti nel progetto ed in particolare la Regione Istriana per averlo ideato e realizzato: “Si tratta di un grande impegno e di una responsabilità che devono proseguire. Le nostre Comunità erano già impegnate nella tutela delle nostre parlate, che adesso hanno avuto modo di impostare scientificamente e sistematicamente“, ha ricordato.
La vicepresidente della Regione Istriana, Viviana Benussi, ha sottolineato il costante impegno della Regione nella tutela e nella difesa del plurilinguismo e della multiculturalità: “Ogni qual volta parliamo della Regione Istriana parliamo di una regione plurilingue e multiculturale. L’Istria abbonda di tante diversità, di tanti microcosmi e la diversità come tale è anche il motto dell’Unione Europea in conformità con la Carta europea delle lingue regionali e minoritarie. Questa diversità dev’essere difesa, promossa e tutelata, perché quando muore una lingua con essa muore una tradizione culturale. Pertanto, questo è un piccolo passo che abbiamo fatto nel promuovere un progetto che durerà nel tempo, perché se vogliamo tutelare, documentare e poi anche rivitalizzare i nostri idiomi in via d’estinzione dovremo continuare a lavorare”.
Ha inoltre voluto ringraziare tutte le CI ed i rispettivi partecipanti ed in particolare la CI di Rovigno, con Cinzia Russi Ivančić, cui la Regione Istriana ha dato il compito di coordinare il progetto, e soprattutto i professori che hanno accettato di parteciparvi a titolo volontario.
La dott.ssa Zvjezdana Vrzić, alla quale è stata affidata la direzione della Scuola e del laboratorio, ha salutato e ringraziato i partecipanti con un toccante e motivante discorso sull’amore e la passione per la lingua e le tradizioni che ci legano alla nostra terra e che sono ciò che ci unisce e ci permette di tenerle in vita e conservarle.
In nome dei partecipanti, a ringraziare gli organizzatori ed i professori del workshop è stato Matija Drandić: “Oltre alla parte teorica e pratica ci avete insegnato l’importanza della valorizzazione delle nostre radici, rappresentate anche nella nostra parlata. Come l’albero non può crescere senza radici, così una persona non può crescere se non è conscia della propria identità, della propria cultura all’interno di un contesto più ampio“, ha ribadito.
Una piccola parte del lavoro svolto dai partecipanti nel corso di queste due settimane di lavoro è stata inoltre pubblicata su YouTube all’interno del canale Istrioto DERSII, creato all’interno dei laboratori, dove si possono trovare brevi spezzoni dotati di sottotitoli in italiano di alcune delle interviste svolte in ambito del workshop.
Cristina Golojka
“la Voce del Popolo” 23 luglio 2013
La vicepresidente della Regione Istriana, Viviana Benussi, della Comunità nazionale italiana
(foto www.regionalexpress.hr)