PIRANO – La Comunità degli Italiani di Pirano dispone finalmente dell'intero palazzo Tartini. Da qualche settimana, infatti, dagli ambienti del pianoterra, dopo la scadenza del contratto, si è ritirata l'ex cartolibreria Lipa. I 120 metri quadrati sono ora a tutti gli effetti ad uso del sodalizio e in primavera dovrebbe concretizzarsi l'ambizioso progetto del ristorante con l'offerta di prodotti tipici istriani. A questo scopo, già qualche anno fa, sono stati stanziati più di 276 mila euro provenienti per lo più dalla collaborazione fra l'Unione Italiana e l'Università Popolare di Trieste. Lo scorso inverno è stato sottoscritto il contratto fra la ˝Giuseppe Tartini˝, l'UI, l'UPT e l'esecutore dei lavori, l'azienda edile Murtić. ˝Per questioni burocratiche però" afferma, Sandro Kravanja, membro dell'assemblea della CI " i fondi erano bloccati, ma dalle comunicazioni che ci sono pervenute da Roma sembra che i contratti firmati nel 2007 vadano in liquidazione. È ragionevole ipotizzare che entro l'anno i mezzi arriveranno a Pirano e che la ristrutturazione verrà avviata e in breve anche conclusa˝ rileva ancora Kravanja. Per riadattare gli spazi non ci vorranno più di quattro mesi, visto che il progetto è in giacenza già da qualche anno. La CI ha ottenuto tutti i permessi e la Sopraintendenza per i beni culturali ha dato luce verde all'operazione. In questi giorni gli spazi ospitano la mostra che celebra i vent'anni di attività del gruppo di pittura ed è questa la prima volta che i vani vengono utilizzati dal sodalizio. Sembra proprio che nulla possa più frenare il progetto. Nella sua fase embrionale era stato sospeso. Nel 2005, sulla scia di un'interrogazione parlamentare del deputato triestino di Alleanza Nazionale, Roberto Menia, alcuni connazionali avevano sollevato delle perplessità sull'ipotesi che casa Tartini ospiti un ristorante. Un dibattito pubblico ha fatto chiarezza attorno alla vicenda e il progetto è stato accolto con favore. Al mattino è prevista un'attività di tipo bar, al pomeriggio, invece, di ristorazione dai connotati enogastronomici con particolare riferimento ai cosiddetti piatti poveri della tradizione istriana. Non sarà, però, il classico ristorante. Sulle pareti verranno affisse delle bacheche espositive, dove troveranno spazio i lavori realizzati dagli attivisti dei gruppi di pittura, di ceramica e di altre sezioni della Comunità. Sarà anche luogo dove verranno ospitate manifestazioni di carattere sociale e culturale. (mb)