Il leader della Lega, Matteo Salvini, non ha festeggiato il 25 aprile perché «chi ricorda il passato tace sul presente con l’Italia affamata dall’Unione sovietica europea e occupata da un’immigrazione di massa». Ci fu un tempo, all’inizio del bipolarismo, in cui Umberto Bossi ci teneva all’antifascismo leghista, e a Milano faceva ingresso in una piazza che voleva a cacciarlo a calci. Qualcuno ricorderà Gianni Pilo, pioniere del sondaggismo berlusconiano, ritto e fiero mentre sinceri democratici gli sputavano in faccia. Silvio Berlusconi era il Cavaliere Nero per l’alleanza con il Movimento sociale di Gianfranco Fini, e un anno lo si insultava perché era rimasto a casa e l’anno dopo lo si insultava perché era salito sul palco, abusivo della Liberazione.
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