Una festa istriana a Bibione

“Festa istriana”: così la maestra Simona Morsanutto, insegnante della Scuola Primaria “Aristide Gabelli” di Bibione, assieme alle colleghe Luciana Speretta e Stefania Fisiero, ha voluto chiamare l’incontro conviviale organizzato per gli esuli istriani della comunità di Bibione, e a cui hanno partecipato numerosi, come ringraziamento per la loro collaborazione con la scuola che dura da ormai tre anni. Dagli incontri tra gli alunni della scuola e gli esuli e attraverso la collaborazione con lo studioso del territorio Massimiliano Galasso, le storie di vita di questi esuli della Venezia Giulia e Dalmazia sono diventate dei cortometraggi, realizzati dagli alunni stessi.

Nell’anno scolastico 2021-22 la classe IV (insegnanti Morsanutto e Speretta) ha partecipato al concorso organizzato dalla regione Veneto “Esuli dell’Istria e della Dalmazia in Veneto: dai centri di raccolta ad una nuova vita” classificandosi al primo posto per la categoria Scuole Primarie con il cortometraggio Il sogno di Arlind.

Nell’anno scolastico 2022-23 la stessa classe ha partecipato al concorso promosso dal Centro Studi “Aldo Mori” di Portogruaro sulla tematica della bonifica: con il cortometraggio “Diamoci un bacino” si è classificata prima per la categoria Scuole Primarie. Nella parte inerente al VI Bacino veniva messa in risalto la vicenda di Antonio Vignotto, esule istriano arrivato a Bibione nel dicembre 1957.

Quest’anno con i bambini della nuova classe I le insegnanti hanno partecipato a ben due gare, il Concorso nazionale ’10 febbraio’- ‘Un mondo e un passato. Storie dai luoghi di origine degli esuli giuliano-fiumano-dalmati’ e il concorso regionale sul tema “Donne d’Istria, Fiume e Dalmazia: dall’esodo al Giorno del Ricordo”, indetti entrambi per il Giorno del Ricordo.

Il cortometraggio, I tre cantoni, iscritto al concorso regionale ha raggiunto il terzo posto della categoria Scuole Primarie.

Questa carrellata di successi vuole essere un biglietto di presentazione dei rapporti e delle collaborazioni nate fra la scuola e il territorio e soprattutto della nuova possibilità di conoscenza per i bambini della Scuola Primaria delle loro radici di appartenenza. Le insegnanti, ripensando alle loro esperienze a quell’età con gli istriani, ricordano l’appellativo di titini perché così li etichettava la gente del posto e di come questa misconoscenza sia andata avanti per molto tempo. Per i loro alunni invece gli istriani oggi hanno un nome; Antonio, Fabio, Fiorella, Gemma, Gino, Jolanda, Marinella e Pina, li incontrano per strada, li riconoscono e in classe riportano sempre di averli salutati ed essersi riconosciuti a vicenda per le strade del paese. Ognuno di loro è una microstoria, un aneddoto, un oggetto inserito nella grande storia e resterà sempre nel patrimonio di ognuno. L’esperienza di interpretare qualcuno vissuto in un’altra epoca li ha messi in contatto con i sentimenti e stati d’animo degli altri per cominciare pian piano a ritrovarli anche in loro stessi, crescendo in un percorso che continuerà nel loro futuro come una spirale.

Ieri sera però i protagonisti erano gli istriani e la prima festa tutta per loro.

Organizzata dalla maestra Simona, ha voluto essere un ringraziamento per tutti questi racconti condivisi in questi anni con lei e i colleghi. Seduti attorno a un tavolo, sorseggiando un fresco malvasia, la serata è trascorsa lieta, con storielle divertenti e canzoni. Accompagnati dalla magica fisarmonica della professoressa Stefania Frisiero, tra il Valzer delle candele e la Mula de Parenzo, il parlare fitto tra i presenti si è colorato delle espressioni dialettali dell’amata Istria regalando momenti semplici ma ricchi di allegria e anche di pensieri commossi per chi non c’è più.

Il gruppo si è lasciato con la promessa di ritrovarsi ogni anno per una serata istriana e anche per continuare a ricordare giorno per giorno che tutti siamo un piccolo importante tassello nella grande storia.

Fonte: Istituto Comprensivo Statale “Tito Livio” di San Michele al Tagliamento (VE) – 17/06/2024

Meravigliosa ed emozionante serata di incontro di storia e musica con i pochi esuli istriani rimasti a Bibione. Esuli che come me sono arrivati a Bibione nel 1957 dopo anni di terrore e vita nei campi profughi, dopo aver forzatamente abbandonato la loro terra, perseguitati dal regime comunista del “Maresciallo Tito”. Abitiamo a Bibione da 67 anni, e solo ieri, grazie all’iniziativa della maestra Simona ci siamo trovati per una serata conviviale, con la promessa di ripetere questa bella esperienza!

Fabio Ceppi

Foto: Fabio Ceppi

Il Gazzettino – 02/07/2024

 

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