Una targa per ricordare l’esodo giuliano dalmata alla facoltà di Architettura a Venezia

A Venezia presso l’Aula Magna della facoltà di Architettura si è svolta mercoledì 19 febbraio la cerimonia di svelamento della targa in ricordo degli esuli giuliano dalmati alla presenza del Rettore dell’Università Iuav di Venezia Benno Albrecht, del Prefetto di Venezia Darco Pellos, del Presidente del Comitato di Venezia dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Alessandro Cuk, del Presidente de La Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco, dell’assessore del Comune di Venezia Paola Mar.

Nel corso della cerimonia il Prefetto ha conferito la medaglia per il Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano dalmata e delle vicende del confine orientale alla signora Anna Maria Cherstich il cui padre è stato ucciso nel 1945.

Il convento dei Tolentini, prima di essere trasformato in università, è stato uno dei quattro “centri di raccolta profughi” a Venezia nel corso delle drammatiche vicende dell’esodo, insieme al convitto Foscarini a Cannaregio, alla scuola Giacinto Gallina e alla caserma Cornoldi in Riva degli Schiavoni.

Si è proceduto poi allo svelamento della targa in pietra d’Istria dove è scritto: “Questo luogo, tra il 1947 e il 1950, diede ospitalità agli esuli istriani, fiumani e dalmati costretti ad abbandonare la loro terra per rimanere liberi e italiani”. 

Alla cerimonia era presente anche l’esule zaratino Carlo Zohar che dal 1948 al 1950 si trovava in quel campo profughi. Così successivamente, nella visita fatta all’interno dell’Università, ha ritrovato e messo piede, dopo 75 anni, nella stanza dove aveva abitato insieme alla sua famiglia.

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