ANVGD_cover-post-no-img

Università popolare, voce dei ”rimasti” (Il Piccolo 24 apr)

L’attività culturale svolta dall’Università popolare di Trieste in Istria, a Fiume e in Dalmazia è stato il tema del IV incontro promosso per celebrare i 110 anni dell’Ent nella sede dell’UpT in piazza del Ponterosso, 6. È stata Irene Visintini, introdotta da Silvio Delbello presidente dell’UpT, ad addentrarsi con puntualizzazione nel fervore delle iniziative che sin dall’inizio l’Università popolare ha voluto promuovere tra i connazionali , e ha ricordato il nuovo corso che l’Ente assunse intorno alla metà degli anni ’60 allorché «orientò il proprio impegno prevalentemente a favore della minoranza italiana in Istria, nel Quarnero e in Dalmazia», a favore cioè dei “rimasti” e della necessità che sentivano di mantenere i legami linguistici e culturali attraverso un proficuo rapporto con la nazione d’origine. La relatrice ha sottolineato l’incremento dato alle biblioteche e alle sale di lettura in tutte le sedi della comunità italiana, alla formazione della Biblioteca scientifica di Fiume, a escursioni culturali a Trieste, a collaborazioni con la Tv di Capodistria, a tavole rotonde. Oltre al promuovere tra i connazionali una larga diffusione dei libri e della stampa italiana, di testi scolastici e sussidi didattici, di audiovisivi.

E a proposito dell’attività editoriale, Visintini ha posto l’accento sull’Edit di Fiume, casa editrice italiana di tutte le pubblicazioni in lingua italiana, in particolare “La Voce”, e la nota rivista culturale “La Battana”. Oggi poi l’Edit, sempre con il sostegno dell’UpT e dell’Unione italiana si sta prodigando nella promozione culturale di opere letterarie di autori istro-quarnerini, ma anche in importanti progetti editoriali come la collana “Altre Lettere italiane”. Rimarcato anche il particolare spessore dei seminari di aggiornamento che hanno preso avvio nel 1965 grazie alla collaborazione dell’Unione italiana e dell’Università popolare di Trieste, e i cicli di conferenze e i corsi di istruzione. Ma quest’Ente ha anche valorizzato gli autori connazionali dell’area istro-quarnerina, incentivando la loro creatività. E molti sono ormai – ha proseguito la relatrice – gli autori noti in Italia, e ha citato quel libro scritto da Nelida Milani (rimasta a Pola), e Annamaria Mori (vive a Roma) intitolato “Bora” che diventato un autentico caso letterario.

Un fervore quello dell’UpT che si è manifestato anche nel sostegno dato a corsi di istruzione, viaggi ed escursioni di studio, serate letterarie a Fiume, Pola, Dignano, Gallesano, iniziate nel ’65 per celebrare il VII centenario della nascita di Dante. Conferenze e seminari spesso affidati a illustri autori italiani, da Bassani a Cassola, a Zanzotto, e tra i giuliani e i triestini Marcello Fraulini, Maier, Tomizza, Magris, Guagnini e la stessa Visintini. La quale ha parlato anche del Centro di Ricerche storiche di Rovigno, attivato nel 1969, che oggi può contare su oltre 50.000 volumi, e ha evidenziato inoltre quel “fiore all’occhiello” dell’Università popolare e dell’Unione italiana che è il Concorso d’arte e di cultura “Istria Nobilissima” nato nel 1967 che ha tra i suoi fondatori due personalità della cultura istro-quarnerina, e cioè Bruno Maier e Antonio Pellizer.

Visintini si è addentrata anche nel settore delle arti figurative ricordando come sia stato Sergio Molesi a valorizzare la creatività degli artisti “rimasti”, tra cui quel Romolo Venucci morto nel 1976, celebrato come il più illustre pittore fiumano del secolo. Ma vanno segnalati anche altri artisti quali Fulvio Iuricich di Pola, Bruno Paladin di Fiume, Quintino Sella di Albona, Marco Stipanov, allievo di Venucci, e il fotografo Virgilio Giuricin.

Grazia Palmisano

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.