Ma il francobollo annunciato per il 10 dicembre sarà davvero lo stesso di quello in procinto di uscire il 30 ottobre e poi improvvisamente bloccato? Perché tanti esemplari risultano in circolazione nonostante lo stop alle vendite? Cosa è successo agli invenduti?
Quesiti che i collezionisti si pongono da diversi giorni e che ora sono stati raccolti dal senatore Enrico Pianetta, del gruppo Democrazia cristiana per le autonomie – Partito repubblicano italiano – Movimento per l'autonomia. Il quale ha presentato un'interrogazione a risposta scritta, diretta alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri delle Comunicazioni e degli Affari esteri.
Tra i passi del documento consegnato a palazzo Madama, si legge infatti la richiesta di precisare “se in data 10 dicembre 2007 il francobollo dedicato a Fiume «terra orientale già italiana» verrà emesso nella veste grafica originaria, senza alcuna modificazione dell'immagine e della scritta in esso contenute”.
E poi “se la vendita del francobollo sia stata effettivamente bloccata in tutti gli uffici postali del territorio nazionale e come il Governo intenda far fronte alla speculazione nel mercato filatelico in atto a seguito della diffusione di un numero non precisato di esemplari del francobollo nella giornata del 30 ottobre, in che modo intenda vigilare sulle migliaia di copie del francobollo e sui prodotti filatelici correlati, depositati presso gli uffici postali territoriali italiani, per evitarne la appropriazione indebita e la vendita a collezionisti privati, fino alla data stabilita per l'emissione”.
Questa è la terza interrogazione parlamentare sulla vicenda. Le altre sono state presentate alla Camera, una sottoscritta da Maurizio Gasparri e Roberto Menia (Alleanza nazionale), la seconda da Guglielmo Picchi (Forza Italia).