Che noia dover esibire la carta d’identità ai confini. E allora, che si fa? Si sfruttano i valichi agricoli. Lì, controlli non ci sono e si passa come se gli accordi di Schengen non fossero mai stati sospesi. Ieri mattina, si è registrato un insolito viavai di automobili (soprattutto slovene) attraverso quella strada sterrata, tant’è che in molti hanno telefonato alla redazione per segnalare quel traffico «abnorme». Passa il tempo ma la gente stenta ad abituarsi al ripristino dei controlli: vengono considerati un’inutile perdita di tempo alla luce anche del fatto che ci sono – a tutt’oggi – quattro valichi «veri» in cui i poliziotti sorvegliano a singhiozzo.
E così tornano d’attualità le proteste dei sindacati di polizia che hanno più di qualcosa da ridire sull’organizzazione. Non più tardi del 27 giugno c’è stata una presa di posizione congiunta di Sap, Siulp e Silp in cui si evidenziano le difficoltà cui sono andate incontro le forze di polizia nel presidiare i valichi. «Avevamo notato che attorno a questo particolare tema si procedeva con lentezza rispetto alla carenza di mezzi e uomini necessari a gestire la complessità che un evento di questo genere comporta. Ma eravamo stati tranquillizzati: “arriveranno i mezzi e gli uomini necessari” ci era stato riferito”. Anzi proprio a proposito di risorse umane era stato quantificato un rafforzamento corrispondente a circa 100 unità da impiegare nella vigilanza dei confini della nostra provincia nel periodo 27 giugno/16 luglio 2009. Ebbene nulla di tutto questo si è avverato», si legge in una nota.
«Cosa ancor più grave, le organizzazioni sindacali di Polizia sono state messe di fronte al fatto compiuto per impedirgli di esprimere per tempo tutte le loro perplessità ed adottare eventuali forme di tutela nei confronti del personale al quale è stato chiesto in alcuni casi di rientrare dalle ferie e rinunciare al loro riposo settimanale nel periodo di impiego presso i valichi di frontiera. Non si era mai visto nulla del genere e per questa ragione le segreterie provinciali Siulp, Sap e Silp per la Cgil esprimo tutto il loro disappunto a nome della quasi totalità del personale di Polizia in servizio presso questa provincia ed annunciano ulteriori forme di protesta anche attraverso le rispettive strutture nazionali».
Le organizzazioni sindacali «oltre ad essere indignate per il trattamento loro riservato dai loro vertici nazionali, sono soprattutto preoccupate per il rischio di attenuazione dei livelli di sicurezza cui potrebbe essere esposto il territorio provinciale. La sospensione del “poliziotto di quartiere”, la riduzione del numero di Volanti e le difficoltà di mantenere gli uffici della questura aperti al pubblico, sono una prima avvisaglia». (fra. fa.)