Liginia Roberto è istriana di mamma con educazione austriaca e papà italiano, vive a Treviso e ama Venezia. Si sente tradita dalla “rete del malaffare” del Mose, vuole farmi sapere che ne vede i “segni” sotto le volte arrugginite del ponte di Calatrava, cicatrici e ferite della crisi (civile) di una terra dove una certa politica, impresa, magistratura e burocrazia hanno voltato le spalle ai veneziani, ma custodisce dentro di sé ricordi bellissimi, incursioni solitarie nella più bella delle cinque chiese “matrici”, levatacce per godersi la Serenissima sopita tra calli, ponti, campielli posando lo sguardo su «quelle bellezze di cui i miei occhi non erano mai paghi».
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