TRIESTE – Si celebra oggi, nel capoluogo giuliano, la ricorrenza del 63.mo anniversario della strage di Vergarolla (18 agosto 1946 – 18 agosto 2009). L’incontro, che prenderà il via alle ore 18, avrà luogo presso il cippo dedicato al medico chirurgo Geppino Micheletti posto in piazzale Rosmini. Il monumento, si ricorda, fu scoperto lo scorso anno in ricordo del medico triestino che prestò la sua opera di soccorso all’ospedale di Pola per oltre 24 ore consecutive, fino alla cessazione dell’emergenza. Il suo sforzo fu considerato particolarmente meritorio in quanto tra le oltre 80 vittime dell’esplosione perirono anche i suoi due figli: Carlo (9 anni) e Renzo (6 anni), oltre ad altri due familiari che li accompagnavano.
Nato a Trieste il 18 luglio 1905, Micheletti si trasferì a Pola con la famiglia nel 1930, dopo aver ottenuto la laurea in medicina a Perugia. Specializzatosi in chirurgia a Padova, divenne primario dell’ospedale Santorio del capoluogo istriano. La drammatica figura di quest’uomo è legata all’episodio dello scoppio delle cariche esplosive accatastate sotto la pineta della spiaggia di Vergarolla, affollatissima di bagnanti quella domenica del 18 agosto 1946. Si ricorda così lo scoppio, che alle ore 14, portò resti e persone in gravi condizioni all’ospedale dove il dott. Micheletti prestava le sue cure. Per il suo gesto il 28 agosto 1946, dieci giorni dopo i fatti, il Consiglio comunale di Pola gli conferì la medaglia di benemerenza, mentre il 2 ottobre del 1947, lo Stato italiano gli dedicò la medaglia d’argento al valor civile.
Micheletti morì a Narni l’8 dicembre del 1961, esercitando fino all’ultimo la sua professione di medico, come primario di chirurgia e direttore dell’ospedale degli infermi. Il monumento triestino a lui intitolato è stato progettato dall’arch. Ennio Cervi, e si compone di un massello in pietra d’Aurisina di 2 metri e dieci centimetri d’altezza fuori terra, con un taglio a 45 gradi per ricordare la tragedia che colpì le genti istriane. (em)