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Vergarolla, dignità e decoro (Voce del Popolo 19 ago)

Con dignità e decoro, a distanza di 63 anni dalla tragedia, i polesani andati e rimasti ricordano Vergarolla. Davanti al cippo nel parco della Cattedrale, ieri mattina, il silenzioso raccoglimento come giustamente si addice al triste anniversario. Così è sempre stato, e così è, di anno in anno, al di là di possibili opinioni divergenti in merito, al di là di qualche particolarità episodica e dell’atmosfera specifica, per qualcuno provocatoria anche se marginale, che a volte ha caratterizzato detto cerimoniale.

Vergarolla è, e resta, una delle pagine più buie della storia di Pola, incancellabile. Viva, ieri, la coscienza che non rinnovare il ricordo delle vittime della terribile esplosione, accaduta nel dopoguerra – 18 agosto 1946 – sarebbe come rinnovare, o peggio, ignorare e approvare la sciagura. Invece, come sentito, si è voluto esprimere un messaggio di pace, un messaggio di polesani che non si sono mai mossi dalla loro città, e di coloro che il destino ha sparso per il mondo dopo il secondo conflitto mondiale. A commentare per la stampa la nobiltà dei propositi, Fabrizio Radin che, in qualità di vicesindaco e di presidente della Comunità degli Italiani di Pola, ha posto la corona di fiori assieme a Claudia Millotti, presidente dell’Assemblea della CI polese, istituzione promotrice dell’incontro commemorativo assieme ai rappresentanti degli esuli. In testa alla delegazione italiana, che ha deposto la decorazione floreale in segno di rispetto per i morti di Vergarolla, Argeo Benco, presidente dell’Associazione degli Esuli polesani. Altre corone di fiori sono state collocate, in seguito, dal Circolo Istria di Trieste, precisamente dal presidente Livio Dorigo. Al cerimoniale è trapelata evidente la soddisfazione del potersi ritrovare e di ricompattare le file, nella massima tranquillità, nel ricordo di vittime innocenti.

È seguita la celebrazione della messa in suffragio ai defunti, con omelie pronunciate da don Desiderio Staver ed i canti liturgici delle corali della SAC “Lino Mariani”, dirette da Edi Svich e l’accompagnamento all’organo di Branko Okmaca. La giornata commemorativa si è conclusa all’insegna dell’incontro-rinfresco alla Comunità degli Italiani di Pola, momento piacevole per parlare e individuare assieme nuove occasioni di collaborazione tra la Comunità degli Italiani di Pola e gli esuli polesani.(af)

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