ANVGD_cover-post-no-img

Verso il ripristino dei fondi tagliati alla CNI (Voce del Popolo 14 dic)

ROMA – Esistono ottime prospettive che la legge della Nazione madre in favore della comunità italiana venga rifinanziata e i fondi ritornino al livello precedente ai tagli. I finanziamenti per la CNI e gli esuli sono stati inseriti nell’ambito del bilancio e ora tutto sembra dipendere dal cammino della Finanziaria nei due rami del Parlamento italiano. La Finanziaria, uscita dalla commissione Bilancio della Camera è sbarcata in aula. Un disegno di legge che, come precisa il relatore Massimo Corsaro (Pdl), non sarà modificato in aula e sul quale si dà ormai per scontato il ricorso alla fiducia. DOMANI LA FIDUCIA L’approvazione definitiva del provvedimento avverrà probabilmente il 17 dicembre. La fiducia dovrebbe essere posta domani 15 dicembre. Nell’emendamento monstre del relatore approvato in commissione Bilancio, costituito da 250 commi, sono stati accorpati gli articoli 2 e 3 della manovra. È prevista una nuova ripartizione del gettito atteso dallo scudo fiscale: 130 milioni per gli impegni dello Stato italiano derivanti dalla partecipazione a banche e fondi internazionali, 400 milioni per il 5 per mille, 103 milioni per assicurare la gratuità parziale dei libri di testo, 100 milioni l’anno (per 3 anni) per il fondo di solidarietà degli agricoltori, 400 milioni all’Università, 130 milioni per il sostegno alle scuole non statali, 400 milioni all’autotrasporto, 370 milioni per la stabilizzazione degli Lsu di Napoli, Palermo e occupati presso gli istituti scolastici. Poi ci sono 181 milioni nel 2010 (113 nel 2011 e 60 nel 2012) per una serie di “microinterventi”. Si va dai contributi alle associazioni dei combattenti, ai soldi per il Belice colpito dal sisma del gennaio 1968, ai contributi a favore della CNI in Croazia e Slovenia e degli esuli di Fiume, Istria e Dalmazia.

LA SODDISFAZIONE DELL’UNIONE ITALIANA A questo proposito il presidente dell’Unione Italiana e parlamentare al seggio specifico della comunità nazionale italiana al Sabor, Furio Radin, ha manifestato grande soddisfazione per il fatto che si vada verso il ripristino dei fondi tagliati in precedenza: “Esprimo soddisfazione per il fatto che si vada verso la reintegrazione dei fondi. In altri termini i fondi tagliati un anno fa dovrebbero essere stati ripristinati. Manca comunque la correzione di un errore puramente tecnico nella legge, che ci impedirebbe di avere subito accesso ai finanziamenti, nel caso venisse rifinanziata la legge in favore della CNI. Ci è stato promesso che verrà posto rimedio a questo inconveniente in un futuro immediato. Pertanto ci dovremmo ritrovare ad avere di nuovo i fondi che la comunità nazionale italiana si merita. Un grazie al governo italiano e soprattutto al ministro degli Esteri, Franco Frattini, che ci aveva promesso questo reinserimento e ha fatto molto perché ciò avvenisse. Un grande lavoro nei confronti del Parlamento italiano per giungere a questo risultato è stato fatto anche dal presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul. A noi adesso compete il superamento di tutti quegli inconvenienti burocratici che ci hanno impedito di spendere i soldi in un recente passato e che ora vanno risolti. Ma dovremo essere noi anche a dare l’esempio, impostando soltanto progetti fattibili in tempi molto brevi”, ha sottolineato il presidente dell’Unione Italiana e deputato della CNI al Sabor, Furio Radin.

«MANTENUTA LA PAROLA» È stata accolta con entusiasmo pure nell’FVG la notizia dell’attenzione che il governo ha inteso dare alle richieste della CNI e degli esuli. Con una nota Isidoro Gottardo e Roberto Menia hanno “espresso soddisfazione per l’avvenuta proroga ad opera del Governo del finanziamento previsto dalle leggi 72 e 73 a favore delle attività degli esuli e delle comunità italiane di Istria, Fiume e Dalmazia. A tal proposito hanno ringraziato il governo Berlusconi ed il relatore on. Corsaro per aver accolto le diverse sollecitazioni in tal senso e mantenuto parola all’impegno che era stato assunto”.

«PENSARE AGLI INDIGENTI» Da rilevare pure che nel suo intervento alla Camera l’on. Aldo di Biagio, eletto nella ripartizione Europa della Circoscrizione estero, ha ricordato l’esigenza di rifinanziare i fondi per la CNI e gli esuli: “Mi preme allo stesso tempo veicolare la vostra attenzione su alcuni ulteriori aspetti emersi nelle ultime battute di questa finanziaria, in particolare in merito alle misure di sostegno per le nostre comunità soprattutto in Croazia e Slovenia. Ho avuto modo di apprezzare l’impegno del governo nella finanziaria – nell’ambito degli interventi finalizzati a misure di particolare valenza sociale e di riequilibrio socio-economico, – a favore delle comunità degli Esuli di Istria, Dalmazia e Fiume, le cui disposizioni sono sancite dalla legge 72/2001. Ritengo però doveroso per equilibrio procedurale e politico oltre che storico garantire nell’ambito di tali disposizioni, misure in favore della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia, sancite dalla legge 73/2001 strettamente legata alla prima legge citata. Mi auguro – ha concluso – che questo correttivo normativo, doveroso per i nostri connazionali residenti in queste terre, possa essere apportato in questa sede”. Intervenendo a Montecitorio nella discussione sulla manovra finanziaria 2010, Aldo Di Biagio ha anche invitato a riflettere su quella che è “la condizione sociale ed economica di molti nostri connazionali ormai anziani”. “Il governo – ha osservato Di Biagio – non può fare cassa, incidendo sui riconoscimenti che spetterebbero a tutti i cittadini italiani indipendentemente dalla loro residenza: parlo dell’esenzione al pagamento dell’ICI non riconosciuta ai nostri connazionali dal dl 112, che tanta amarezza ha portato tra le nostre comunità. Non dimentichiamo inoltre il riassorbimento dei fondi per l’assistenza previdenziale degli indigenti italiani all’estero, che ha quasi il sapore di una mancanza di rispetto e di attenzione verso che è dovuto emigrare in tempi anche lontani. A questa escalation di snellimenti, se ne aggiunge un ulteriore ancora più amaro che coinvolge – anche in questo caso – le fasce più deboli delle nostre comunità italiane oltre confine”.

Dario Saftich

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.