Nell’ambito del Viaggio della memoria, che ha portato in Istria una comitiva di 120 alunni di vari istituti scolastici romani, si è svolta l’altro pomeriggio al Centro multimediale di Rovigno un’interessante tavola rotonda sul tema “La Croazia in Europa: quali prospettive per la minoranza italiana?”. L’evento è stato organizzato dal Comitato provinciale di Roma dell’ANVGD, dalla società di Studi Fiumani di Roma, dall’assessorato alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani e dal dipartimento Servizi educativi e scolastici di Roma Capitale in collaborazione con la Comunità degli italiani di Rovigno. All’incontro sono intervenuti il Console generale d’Italia a Fiume, Renato Cianfarani, il vicesindaco di Rovigno, Marino Budicin, Donatella Schürzel, presidente del Comitato provinciale di Roma dell’ANVGD, e l’esule rovignese Sergio Schürzel.
Il dibattito è stato moderato dalla giornalista di origini rovignesi Rosanna Turcinovich Giuricin, che ha illustrato ai ragazzi in modo molto interessante le vicissitudini che hanno colpito l’Istria nel secondo dopoguerra fino ai giorni nostri, presentando i fatti come se si stesse realizzando un giornale.
La prima pagina del “quotidiano” è stata dedicata alla storia di queste terre con la testimonianza di Sergio Schürzel, che ha raccontato della sua infanzia a Rovigno, quando la popolazione italiana rappresentava la maggioranza degli abitanti. L’esule rovignese ha ricordato come trascorse i suoi primi anni di vita in Piassa Grande nel centro storico di Rovigno, dove abitava sua nonna, per poi frequentare la scuola elementare “Giosuè Carducci” e l’oratorio dei Salesiani, dove ha avuto il suo primo approccio con la grande tradizione canora rovignese. “A Rovigno, in ogni angolo della città, si potevano incontrare i pescatori che cantavano le bitinade e le donne che cantavano le arie ‘da cuntrada’ o la arie da nuoto”, ha ricordato Schürzel. Purtroppo queste bellissimi ricordi d’infanzia si sono scontrati con i ricordi delle prime rappresaglie nei confronti della popolazione italiana e con gli orrori delle foibe e il dramma dell’esodo. Inoltre, Schürzel ha sottolineato che sebbene gli esuli istriani fossero ben accetti a Roma, nelle altre parte d’Italia non furono accolti bene, rendendo ancora più drammatica la separazione dalla terra natia.
Il vicesindaco, Marino Budicin, storico di professione e vicedirettore del Centro di ricerche storiche, ha invece presentato la storia della Comunità Nazionale Italiana e le difficoltà affrontate per mantenere viva la tradizione e la cultura italiana nel territorio di insediamento storico.Sul tema principale dell’incontro, ossia il futuro della minoranza italiana con l’entrata della Croazia nell’Unione europea, Budicin ha evidenziato due aspetti fondamentali: il primo riguarda il fatto che finalmente tutti gli abitanti della Croazia entreranno di fatto nella grande famiglia europea, e il secondo è che andrà a cadere l’ultimo confine che separa l’Italia dalla Croazia, un confine che rappresenta anche una barriera psicologica e che ha condizionato gli ultimi decenni dei rapporti tra Slovenia, Italia e Croazia. Si guarda quindi a una maggior mobilità, che permetterà di conoscere meglio pure la storia dell’Istria e di queste terre.
Il console Cianfarani ha dichiarato che con l’entrata in Europa bisognerà continuare a rafforzare i rapporti e i ponti tra la minoranza italiana e l’Italia per un futuro europeo comune, con l’orgoglio di essere italiani, ma senza mai scadere nel nazionalismo. Donatella Schürzel ha aggiunto che il Comitato provinciale di Roma dell’ANVGD e la Società di Studi Fiumani di Roma continueranno a proporre scambi e incontri per far conoscere la storia di queste terre al maggior numero possibile di ragazzi.
Alla fine del dibattito diversi alunni romani sono intervenuti per esporre le proprie impressioni di questo Viaggio della memoria. Molto esplicativo del valore di questo incontro l’intervento di Diletta, giovane alunna romana la quale ha sottolineato che si è trattato di un‘esperienza unica, che ogni italiano dovrebbe provare per capire l’importanza dell’orgoglio di essere italiano, con da una parte gli esuli che hanno dovuto abbandonare la propria terra natia e dall’altra la Comunità Nazionale Italiana, privata della nazione madre, ma che nonostante tante difficoltà non hai mai perso il proprio amore per la cultura e le tradizioni italiane.
Il dibattito si è concluso con gli auguri dei relatori ai ragazzi e l’invito del vicesindaco Budicin di portare nel proprio cuore questo viaggio come il miglior dei souvenir, nella certezza che ogni volta che lo vorranno, potranno tornare a Rovigno, dove saranno accolti a braccia aperte. Sergio Schürzel ha sollecitato i ragazzi a farsi messaggeri del lavoro e dell’impegno che la CNI profonde per la tutela dei diritti e della salvaguardia della tradizione locali.
Dopo il dibattito, la Comunità degli italiani di Rovigno, in collaborazione con la SEI “Bernardo Benussi”, ha presentato un ricchissimo programma dedicato al folclore rovignese, che è stato molto apprezzato dagli alunni romani che, smartphone in mano, hanno registrato l’esibizione dei ragazzi rovignesi. Ad esibirsi per prima è stata Martina Matika, del gruppo del dialetto rovignese della scuola, guidato dal maestro Vlado Benussi, che ha presentato il monologo intitolato “La putiela da 90 anni”. A seguire, i midicantanti della CI Rebecca Sponza e Alessio Giuricin e la solista Eleonora Dobrović, preparati da Biba Benussi, hanno presentato diverse canzoni in dialetto rovignese, mentre Nives Giuricin, della filodrammatica giovani del sodalizio, ha proposto il pezzo teatrale “La murieda Cati”. Lo spettacolo si è concluso con un formidabile duetto dei solisti Eleonora Dobrović e Matteo Tromba, la cui interpretazione di “Con te partirò”, si è guadagnata una lunga standing ovation da parte degli alunni romani.
Sandro Petruz
“La Voce del Popolo” 22 marzo 2013