di MAURO MANZIN
TRIESTE «I prezzi dei bollini autostradali li decide la Slovenia e non l'Unione europea». All'indomani dell'annuncio dell'introduzione, a partire dal 1° luglio, delle nuove «vignette» settimanali da 15 euro, mensili da 35 e annuali da 95 euro per circolare sulla rete autostradale slovena – al posto delle attuali semestrali da 35 e annuali da 55 euro – il ministro dei Tasporti sloveno Patrick Vlacic difende le scelte del suo dicastero. L'Europa deve preoccuparsi che i prezzi dei bollini non siano né discriminatori, né sproporzionati, ma non può stabilire quanto debbano costare, ha dichiarato Vlacic nel corso di una conferenza stampa. Se la Commissione europea dovesse decidere di continuare con il procedimento di infrazione nei confronti di Lubiana, dovrà spiegare «perché ha avviato l'iter soltanto contro la Slovenia e non contro un altro Paese nel quale il rapporto tra il prezzo del bollino settimanale e quello annuale è più sproporzionato di quanto abbiamo proposto noi ora», ha aggiunto il ministro sloveno.
È il caso della Repubblica ceca, dove la «vignetta» settimanale costa il 22 per cento di quella annuale, rispetto al 16 per cento della proposta slovena. Con una differenza, però: in Slovenia il bollino settimanale costerà 15 euro, quello annuale 95 euro, mentre nella Repubblica ceca i due bollini costano rispettivamente 8 e 35 euro. Il prezzo del bollino mensile non è comunque ancora definitivo, ha precisato il ministro: certi sono soltanto i prezzi delle future «vignette» settimanali da 15 e di quelle annuali da 95 euro, ma non ancora il prezzo di quelle mensili, che si aggirerà comunque tra 30 e 35 euro. Il nuovo tariffario sloveno, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° luglio, non prevede più le «vignette» semestrali da 35 euro per gli automobilisti. Resteranno in vigore invece i bollini semestrali per i motociclisti. Il sistema dei bollini autostradali sloveni è contestato fin dalla sua introduzione, nel luglio 2008. I motivi sono sostanzialmente due: la durata minima del bollino, per cui in tutto questo tempo erano costretti ad acquistare perlomeno quello semestrale, da 35 euro, anche i turisti stranieri in transito – che circolano sulle strade slovene poche volte all'anno e magari per pochi chilometri – e, secondo motivo, l'obbligatorietà dei bollini anche per le strade a scorrimento veloce e non solo per le autostrade. Bruxelles ha considerato discriminatorio il sistema nei confronti dei cittadini stranieri e nell'ottobre scorso ha avviato il procedimento di infrazione. E oggi, anche alla luce delle affermazioni del ministro dei Trasporti Vlacic la risposta dell’Unione europea resta ferma. La procedura d’infrazione nei confronti di Lubiana rimane aperta. Tesi ribadita dallo stesso commissario europeo ai Trasporti Antonio Tajani.
L'introduzione delle «vignette» settimanali è la risposta slovena, ma, di fatto, la situazione rischia di essere peggio di prima visto che un turista in vacanza in Croazia, per esempio, se deciderà di rimanervi più di una settimana, dovrà acquistare al minimo due bollini, ossia spendere 30 euro.