La Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione e le Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati (tra cui l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), bandiscono la XV edizione del concorso nazionale rivolto alle scuole primarie, secondarie di I grado e secondarie di II grado, statali e paritarie italiane.
La traccia proposta per l’anno scolastico 2024/’25 è “Nel marmo e nel bronzo. Itinerari storici in luoghi e spazi urbani delle città italiane alla ricerca della memoria delle terre della Frontiera Adriatica”.
Si osservi la toponomastica di vie e piazze, dedicata alle città “redente” Trento, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume, Zara. Analogamente sono state intitolati spazi e edifici pubblici ai più significativi caduti irredenti della Prima guerra mondiale, talvolta estesi a eminenti figure di intellettuali, scrittori, scienziati, artisti, politici che hanno manifestatamente contribuito alla cultura italiana. Sono nomi che possono dire poco all’odierno distratto passante, come pure le località che oggi sono più note con gli esonimi altrettanto nativi delle lingue parlate negli attuali stati di appartenenza.
Ma c’è una appartenenza morale che affonda le sue radici nella religione della Patria e nel culto politico della storia, prassi diffusa in tutta l’Europa del XIX e XX secolo nel corso del processo di costruzione della propria idea di Nazione, come nel caso del Risorgimento italiano, e ulteriormente rafforzata per effetto dei due conflitti mondiali. Intitolazione di vie, piazze, giardini, realizzazione di monumenti, sacrari e pure parchi della Rimembranza, istituiti in Italia dal dicembre 1922, erano tutte iniziative ed opere pubbliche con la finalità di conservare e perpetuare la memoria di glorie e sacrifici.
Nel corso del tempo alcuni spazi sono rimasti tali, altri sono stati adattati a nuove esigenze, altri ancora sono scomparsi del tutto; spazi dedicati al culto della memoria e alla ritualità commemorativa, a cui si sono aggiunti altri legati alle tragiche conseguenze della Seconda guerra mondiale, alle stragi, alle deportazioni, agli esodi dalle terre natìe. Analoga riflessione può valere per quelle scuole intitolate ai caduti della Prima guerra mondiale e agli irredentisti, le quali hanno successivamente mutato denominazione oppure sono state accorpate con altri istituti.
Invece molti toponimi urbani, per non dire di quelli assegnati ai borghi realizzati nelle aree delle bonifiche agrarie, sono rimasti tali, perché entrati nell’uso comune anche se ora possono apparire privi del primigenio valore attribuito, e riguardano per lo più località che per le generazioni della prima metà del XX secolo avevano sicuramente un significato non solo geografico.
Si tratta, insomma, di riconoscere e di ricostruire quella toponomastica della memoria, individuando il processo storico che ha portato all’intitolazione di luoghi e spazi, in sostituzione di precedenti, e di come essa sia entrata nell’uso comune.
Allegati per il Concorso 10 febbraio: Scheda di partecipazione, Liberatoria immagini, Liberatoria diritto d’autore, Regolamento Concorso nazionale 10 febbraio a.s. 2024-2025, Informativa del MIM
https://www.anvgd.it/wp-content/uploads/2024/09/Allegati-Concorso-10-febbraio.zip
La scadenza per l’invio postale degli elaborati è fissata al 15 gennaio 2025, per l’invio digitale al 20 gennaio 2025.
Fonte: Ministero dell’Istruzione e del Merito – 13/09/2024