POLA Tra i 10 progetti che il governo croato della premier Jadranka Kosor tenta di far decollare nel tentativo di rimediare alla gravissima situazione economica, sicuramente la peggiore nel ventennio di indipendenza, figura il Brioni Riviera, lanciato 10 anni fa dal presidente della Regione istriana Ivan Jakovcic. Presentando i progetti in conferenza stampa (il valore complessivo è di quasi due miliardi di dollari) la Kosor ha dichiarato che il Brioni Riviera rappresenterà la salvezza non solo dell’Istria, ma di tutto il paese. Qui, come ha spiegato, si prevedono investimenti per 900 milioni di euro per fare dell’Istria meridionale, incluse le Isole Brioni, una delle destinazioni turistiche più prestigiose del Mediterraneo. La Kosor ha annunciato la creazione di 1.800 posti di lavoro (a suo tempo Jakovcic parlava di almeno 4.000 posti) senza contare l’indotto, che a suo modo di vedere daranno ossigeno alla crescita occupazionale. Non è la prima volta negli ultimi 10 anni che si annuncia il decollo del progetto.
Subito dopo, però, l’incartamento viene rimesso nel cassetto. Secondo Ratomir Ivicic direttore della societa Brioni Riviera (con 2/3 di quote appartenenti al governo e un terzo alla regione), questa è sicuramente la volta buona. Finalmente, ha detto, è arrivato anche il nullaosta della Procura di stato visto che c’erano di mezzo alcune denunce di carattere immobiliare. La vera conferma però arriverà entro aprile quando sarà pubblicato il concorso internazionale per gli investimenti in tre punti: Pineta, Idrobase di Puntisella, e Santa Caterina-Monumenti. In una seconda fase il progetto riguarderebbe il rilancio delle Isole Brioni nelle quali è fermamente deciso a investire il magnate statunitense Donald Trump che nei giorni scorsi ha mandato in avanscoperta alcuni suoi stretti collaboratori. E in tempi brevi si annuncia il suo arrivo. Per il momento dal concorso è esclusa la pittoresca penisola di Musil a sud di Pola, visto che i militari vorrebbero ritornarci. Appare comunque strano che da una parte il governo spinga per far partire il progetto mentre un suo dicastero, quello della difesa, sta collocando degli ostacoli sul cammino. La situazione ha mandato su tutte le furie lo stesso Jakovcic per il quale non esiste una valida ragione per il ritorno dell’esercito da queste parti. Qui è prevista la costruzione di contenuti turistici, culturali, commerciali e sportivi, ha detto, per la cui i militari non sono i benvenuti. Dopo tanti anni si prospetta un altro braccio di ferro con Zagabria. Jakovcic comunque si dice ottimista e afferma che grazie al Brioni Riviera, la stagione turistica durerà 12 mesi all’anno. Se il progetto dovesse finalmente andare in porto in base alle simulazioni le entrate fiscali annue sarebbero di 27 milioni di euro, di cui il 60% dovrebbe rimanere in Istria e il resto finire nelle casse statali.
p.r.