ROVIGNO Per l'Unione Italiana e la Comunità nazionale italiana in genere sta per iniziare un'altra battaglia epica contro il potere centrale di Zagabria che ha varato una legge a dir poco penalizzante e deleteria nella sfera dell'educazione e dell'istruzione.
Il nuovo ordinamento scolastico, passato in Parlamento senza il voto del deputato italiano Furio Radin, prevede infatti la parificazione delle ore di lingua italiana e croata anche nelle scuole elementari (in quelle medie superiori è in atto già da anni) mentre finora l'italiano si studiava un'ora alla settimana in più.
Ma non solo: vengono imposte infatti dieci ore settimanali di croato, in media due al giorno, anche negli asili italiani nei quali finora era usato solo l'italiano.
Del problema si è occupata l'Assemblea dell'Unione Italiana nella sua ultima riunione esprimendo disapprovazione in quanto, come ha detto qualcuno, viene snaturata l'essenza del processo educativo-istruttivo nella lingua materna. Secondo Norma Zani, responsabile del Settore scuola nella Giunta esecutiva Ui, ora si toglie spazio alla lingua italiana nella sede maggiormente deputata alla formazione dell'identità nazionale dei giovani e giovanissimi.
«Gli ambienti in cui si può usare la lingua italiana sono già limitati e ristretti specie a Fiume, e ora si vogliono peggiorare le cose», prosegue la Zani, auspicando la battaglia dell'Unione Italiana per il mantenimento dei diritti acquisiti ritenuti inalienabili sia dalla legislazione croata che dalle convenzioni internazionali firmati da Zagabria in materia di tutela delle minoranze.
La lotta inizia già oggi nella capitale croata, all'incontro semestrale (il primo nell'attuale legislatura) tra i deputati delle minoranze nazionali e il premier Ivo Sanader, in virtù dell'accordo post elettorale firmato dopo le elezioni politiche del novembre scorso.
Come dichiarato da Furio Radin per il quale nelle scuole italiane la lingua materna dovrebbe esser studiata almeno un'ora in più rispetto al croato. Con il premier si tenterà dunque di arrivare a una soluzione per così dire «politica». Altrimenti non viene escluso l'avvio di una causa costituzionale. All'incontro si parlerà anche di altri problemi, come ad esempio gli intoppi che stanno impedendo l'apertura dell'asilo italiano a Zara. In questo senso l'Unione Italiana ha sicuramente fatto tutto ciò che rientra nelle sue prerogative e competenze, quel che manca è la buona volontà e disponibilità dell'amministrazione municipale zaratina.
Nell'agenda dell'incontro con Sanader infine il problema del bilinguismo negato o zoppicante nelle istituzioni dello stato, soprattutto nei tribunali e la questione del doppio voto finora sempre negato, per gli appartenenti alle Comunità nazionali minoritarie in Croazia. (p.r.)